Il primo chakra è situato nella cavità del bacino, è come una presa elettrica e possiamo immaginare che le nostre gambe lo colleghino alla terra. Questo crea una forte sensazione di essere radicati.
Quando il primo chakra non dà radicamento ci si sente a pezzi, incapaci di focalizzarci su cose pratiche e di portarle a termine.
Il primo chakra è ritenuto il centro della sopravvivenza. Se è indebolito, contratto o distorto, si sperimenta la paura cronica di non essere in grado di sopravvivere – senza riguardo al fatto che sia vero o falso.
E’ una strana situazione: mai la vita è stata così comoda e sicura, eppure molti sperimentano una paura cronica di non essere in grado di sopravvivere proprio perché sono scollegati dalla terra.
Spostandosi da un luogo all’altro in macchina con entrambi i piedi sollevati dal suolo, camminando su tappeti spessi, vivendo in appartamenti di palazzi a più piani…non fa meraviglia se la sopravvivenza sia diventata uno dei disturbi psicologici principali.
Quando siamo radicati, la paura della sopravvivenza comincia a dissolversi.
Un paio di consigli semplici ma preziosi per aiutarti nel processo di radicamento:
- Il radicamento è più facile se sei rilassato e libero da tensioni. Puoi migliorare la tua capacità di radicare l’energia introducendo nelle attività fisiche un senso di divertimento e di gioco.
- Invece di dire al corpo cosa deve fare, stai nell’ascolto, sintonizzati con le sensazioni sottili e osserva se riesci a sentire cosa dice il tuo corpo.
Liberamente tratto da ‘Alchimia della trasformazione’ di Wadud e Waduda